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Finanza ed economia

Andamento dell’economia europea

17 Dicembre 2017 , Scritto da Manueloco

Mercati globali e rapidi mutamenti obbligano ad un focus di ampio respiro sull'economia del vecchio continente, tra vincoli da rispettare ed opportunità da cogliere. 

Vecchio continente, nuove prospettive
 

Le prospettive per l'economia del vecchio continente sembrano essere abbastanza rosee e sebbene non si debba eccedere in ottimismo e immaginari irraggiungibili tassi di crescita propri delle economie asiatiche, sembra che la fase peggiore della recessione possa essere lasciata alle spalle. In un mercato globale, il nuovo corso impresso dall'amministrazione Trump sembra lasciare spazi di opportunità maggiori per le altre aree economiche tra cui l'Europa. Un approccio che più o meno volutamente sta conducendo ad un raffreddamento dei rapporti degli USA con gli altri partner mondiali, fa ritenere che l'economica statunitense, caratterizzata da una crescita nettamente superiore a quella europea negli ultimi anni, possa collocarsi in una fase di stasi, mentre quella europea abbia difronte a sé una crescita positiva.
Nel vecchio continente, emergono dei segnali positivi di ripresa in paesi strategici come Germania, Francia e la stessa Italia e se si sapranno consolidare i rapporti politici, si può essere fiduciosi su una strategia coordinata volta a sostenere la ripresa.
 

La moneta europea aumenta il suo peso

Una crescita del PIL in Europa attorno al 2 % e tassi che probabilmente, come lo stesso governatore BCE Draghi commenta, rimarranno sostanzialmente a zero, saranno accompagnati da un rafforzamento della moneta europea rispetto a quella statunitense. Un rafforzamento dell'euro, se comporta ovvi vantaggi per le importazioni di beni, rappresenta un freno sul fronte dell'export, diventando un fattore da considerare in quelle economie con un forte orientamento all'export come la Germania, che siede direttamente nella cabina di regina del vecchio continente e che occupa un ruolo strategico nell'economica manifatturiera mondiale. Va considerato tuttavia che sull'intero export dei singoli paesi europei, risulta maggioritaria la quota destinata proprio ad altri paesi all'interno dell'Europa, pertanto un rafforzamento dell'euro non dovrebbe avere conseguenze particolarmente avverse anche in considerazione del fatto che anni di difficoltà economica, oltre ad una selezione di aziende sul mercato, ha condotto le organizzazioni ad una maggiore attenzione ai costi e ad una loro analisi con un incremento in termini di efficienza, che consente di affrontare con armi adeguate un euro in crescita sul dollaro. 
 

Crescita economica e condivisione

Previsioni in crescita anche per quanto riguarda i prezzi con l'inflazione che dovrebbe raggiungere nel medio termine un tasso del 2 % annuo che corrisponde alla definizione di stabilità dei prezzi, come conseguenza dei prezzi dell'energia che dovrebbero aumentare invertendo il trend registrato negli ultimi anni. Se positive sono le prospettive, strategico sarà attuare le giuste politiche economiche finanziarie al fine di consolidare la crescita dell'economia rendendola inoltre inclusiva verso tutte le fasce della popolazione con politiche sociali e di sostegno all'occupazione, in particolar modo giovanile.
 

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